Attività fisica: perché è importante praticarla
Ormai quelle che rappresentano le cosiddette ‘sane abitudini’ di vita, sono più o meno chiare a tutti. Mangiare bene, tenere il peso costante evitando di ingrassare –con danni a carico di tutto l’organismo e delle ossa-, evitare fumo e alcol, etc.
Ma, forse c’è una regole che, seppur palesata ormai da tempo da parte dei medici e dagli organismi sanitari di tutto il mondo, pare non sia ancora ben entrata a far parte delle regole d’oro per migliorare la propria vita. Stiamo parlando dell’attività fisica e del fatto che ad oggi almeno la metà della popolazione mondiale non la svolgerebbe in maniera sufficiente. Il dato è emerso nell’ambito della presentazione dell’ultimo Congresso mondiale della Medicina dello sport, che si terrà a Roma dal 27 al 30 di settembre 2012. Si parlerà quindi di sedentarietà (ben il 38% della popolazione mondiale non svolge mai attività fisica…), e di come invece ci si limiti a svolgere attività fisica del tutto insufficiente per il benessere del nostro organismo (si parla del 32% della popolazione mondiale). Gli esperti, che sono intervenuti alla suddetta presentazione, sono concordi: “Dagli ultimi dati dell’Oms e dell’Istat emerge che oltre il 50% della popolazione mondiale fa un’attività fisica insufficiente, cioè inferiore ai trenta minuti quotidiani”. Ma di cosa dibatteranno, nello specifico, gli esperti provenienti da tutto il mondo al Congresso? Lo spiega il presidente del congresso e presidente della Federazione internazionale di medicina dello sport (Fims), Fabio Pigozzi: “Durante i quattro giorni affronteremo questi argomenti con relatori provenienti da ogni parte. Ci saranno 2.500 specialisti che arriveranno da ogni angolo del mondo, greci e brasiliani i più presenti”. Non un argomento da poco, quindi. Soprattutto se riguarda tutta la popolazione mondiale.