Artrite Reumatoide: cause, sintomi, diagnosi e cura
L’artrite reumatoide è una patologia infiammatoria che interessa soprattutto le articolazioni ma che con può via via colpire anche gli altri tessuti dell’organismo. Si tratta di una malattia cronica, di origine autoimmune, che tende a peggiorare con il passare del tempo fino a diventare del tutto invalidante. L’artrite reumatoide non deve essere confusa con l’artrosi, una patologia molto comune nei pazienti anziani, dovuta ad una progressiva usura delle cartilagini.
Questa malattia colpisce prevalentemente le donne di età superiore ai 40 anni, ma non sono escluse delle forme precoci che quindi possono interessare soggetti più giovani, così come non è escluso il fatto che possa colpire anche gli uomini.
Le cause dell’artrite reumatoide e i fattori di rischio
Ad oggi le cause esatte dell’artrite reumatoide non sono ancora note: quello che si sa è che si tratta di una malattia che viene innescata da un agente esterno, che entrando nell’organismo determina una reazione autoimmunitaria di tipo infiammatorio. Tale reazione interessa prevalentemente le articolazioni e si ipotizza che sia innescata da alcune tipologie di virus. In pratica il sistema immunitario si attiva in modo anomalo, colpisce le articolazioni e provoca un’infiammazione cronica e spesso degenerativa.
Sono stati individuati alcuni fattori di rischio collegati a questa patologia, ossia:
- Fumo di sigaretta;
- Infezioni virali;
- Stress;
- Patologie dentali (parodontite);
- Carenza di vitamina D.
I sintomi dell’artrite reumatoide: come riconoscerla
Inizialmente, questa patologia colpisce le piccole articolazioni simmetriche ossia mani, piedi, polsi e caviglie. In un secondo momento, invece, i sintomi possono interessare anche le ginocchia, la mandibola, i gomiti e le spalle. Come abbiamo detto, con il progredire della malattia possono essere coinvolti anche altri organi come gli occhi, la pelle e l’apparato respiratorio.
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I sintomi più comunemente associati all’artrite reumatoide sono i seguenti:
- Rigidità muscolare, soprattutto al mattino o dopo l’attività fisica;
- Dolore articolare (inizialmente localizzato su caviglie, polsi, mani e piedi);
- Ipotrofia muscolare;
- Deformità delle articolazioni (specialmente nelle mani);
- Febbre;
- Perdita di peso.
Alcuni di questi sintomi possono essere tipici anche di altre patologie sicuramente meno serie come l’artrosi ed è quindi bene appurare con il proprio medico la situazione.
Cure e terapie utili per trattare il disturbo
L’artrite reumatoide, sfortunatamente, non si può curare: le terapie che vengono impiegate per trattare il disturbo sono quindi esclusivamente volte ad agire sui sintomi. Questo significa che non è possibile curare l’artrite alla base ma si possono solamente ridurre i sintomi. I pazienti affetti da questa patologia devono prima di tutto essere quindi informati bene sull’entità del disturbo e sulla sua successiva progressione: essere consapevoli significa anche poter regolare il proprio stile di vita. Da un punto di vista prettamente fisico, è possibile sottoporsi a fisioterapia per cercare di rallentare il decadimento articolare ma questo non porta comunque ad una guarigione effettiva.
Per quanto riguarda le terapie farmacologiche, inizialmente in caso di artrite reumatoide vengono prescritte delle cure a base di acido acetilsalicilico oppure di FANS (antinfiammatori non steroidei). Questi medicinali però devono essere assunti con una certa attenzione perchè rischiano di provocare, alla lunga, disturbi a livello gastrointestinale anche molto debilitanti.
Nei casi di artrite reumatoide in stadio avanzato, la terapia a base di FANS viene sostituita con farmaci più specifici chiamati DMARD (farmaci antireumatici modificanti la malattia). A questa categoria di farmaci appartengono, per fare alcuni esempi, il metotrexato e la clorochina. La particolarità di questi medicinali è che, a differenza dei FANS, sono in grado di rallentare la progressione della patologia e di migliorare le funzionalità delle articolazioni, riducendo la mortalità.
Nei casi più gravi di artrite reumatoide, infine, potrebbe essere necessario ricorrere alal chirurgia: questo permette di correggere eventuali alterazioni articolari molto gravi mediante l’utilizzo di protesi e ridurre conseguentemente anche il dolore.
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Artrite reumatoide o artrosi?
Come abbiamo già accennato, l’artrite reumatoide non deve essere confusa con la più comune artrosi, una patologia che colpisce le articolazioni ma non ha origini infiammatorie. L’artrosi interessa più della metà dei pazienti anziani con età superiore ai 65 anni, anche se in alcuni casi precoci si può manifestare in età più giovane. L’artrosi si può riconoscere e differenziare dall’artrite reumatoide perchè i sintomi, seppur a volte molto simili, sono comunque diversi.
I sintomi più tipici dell’artrosi sono i seguenti:
- Dolore alle articolazioni;
- Blocco delle articolazioni;
- Deformazioni ossee.
A differenza dell’artrite, come si può notare, l’artrosi difficilmente si manifesta con gonfiore e con sintomi che sono invece tipici delle infiammazioni (febbre, perdita di peso).
Prevenzione dell’artrite reumatoide
Prevenire l’artrite reumatoide non è possibile, proprio perchè si tratta di una malattia infiammatoria con origini autoimmuni. Tra l’altro, il fatto che non si sia ancora riusciti ad identificare delle cause certe rende il quadro ancora più complesso. Possiamo però affermare che sia l’artrite che l’artrosi si possono in un certo senso prevenire con un costante esercizio fisico. Le persone che praticano attività fisica in modo costante e continuativo non sono meno a rischio di artrite ma possono presentare dei sintomi meno debilitanti.