Anoressia: come riconoscere e curare questo disturbo alimentare

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15/03/2017

L’anoressia è un disturbo dell’alimentazione che colpisce soprattutto le donne di età compresa tra i 12 e i 20 anni, ma si può manifestare anche in età più avanzata o negli uomini. Questo disturbo di carattere patologico porta ad un costante e morboso rifiuto del cibo e ad una percezione del tutto distorta del proprio corpo: ci si sente sempre troppo grassi e l’unico pensiero fisso è quello di dimagrire. 

Bisogna stare molto attenti a non confondere l’anoressia con il puro e semplice desiderio di perdere peso: nella società moderna capita in continuazione di conoscere ragazze che si mettono a dieta perchè vogliono avere un fisico perfetto, ma questo non significa certo che siano anoressiche! L’anoressia ha carattere patologico: le pazienti affette da questo disturbo manifestano dei sintomi ben precisi e arrivano a pesare davvero molto poco, come vedremo più avanti. Nonostante questo, tuttavia, non bisogna mai sottovalutare i segnali d’allarme che possono essere lanciati soprattutto in età adolescenziale.

Le cause dell’anoressia

AnoressiaGli stessi medici hanno difficoltà nell’individuare le cause precise che determinano questo disturbo: spesso si tende ad attribuire la colpa di questi comportamenti ossessivi all’influenza esercitata dai mass media. Televisione, cinema, mondo dello spettacolo ci bombardano continuamente con immagini di donne magrissime e perfette, metodi e prodotti per perdere peso: è inevitabile che passi il concetto “magro=bello”. Se però da un lato è innegabile il ruolo della società nella spinta a comportamenti anoressici, è altrettanto vero che nella maggior parte dei casi i pazienti anoressici hanno una sofferenza psicologica ben più profonda. 


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Tra le cause è stato spesso individuato dagli psicologi un disperato tentativo di rimanere giovani, di non permettere al proprio corpo di svilupparsi. In altri casi, il privarsi del cibo può essere un modo per punirsi, perchè si ritiene di non avere il diritto di essere felici e provare piacere. Per questi motivi non è possibile fare una lista delle cause di questo disturbo: l’anoressia nasce nel profondo della psiche, per ragioni personali e molto profonde. 

Sintomi dell’anoressia: come riconoscerla

AnoressiaL’anoressia non è difficile da riconoscere, anche se nella sua fase iniziale potrebbe essere sottovalutata quindi è importante sapere quali siano i segnali d’allarme. Inizialmente, le pazienti anoressiche manifestano quasi esclusivamente sintomi psicologici e si comportano quindi in modo diverso; solo in seguito compaiono anche i sintomi fisici della malattia.

I sintomi psicologici iniziali

  • Rifiuto di mangiare (soprattutto cibi grassi o che potrebbero far aumentare il peso con più facilità);
  • Esagerato esercizio fisico;
  • Disagio quando si esce a cena o si mangia insieme ad altre persone;
  • Percezione distorta del proprio aspetto e tendenza a vedersi sempre troppo grassi;
  • Paura morbosa di ingrassare;
  • Tendenza a mentire sul proprio comportamento alimentare;
  • Tendenza a sminuire il proprio problema con il cibo;
  • Iperattività;
  • Depressione;
  • Comportamenti ossessivi volti ad apparire più magri.

I sintomi fisici dell’anoressia

Se l’anoressia non viene riconosciuta subito, iniziano molto presto a comparire anche i sintomi fisici di questa malattia, che peggiorano con il passare del tempo e rischiano di portare anche alla morte nei casi più gravi e non trattati.

  • Perdita progressiva e continua di peso;
  • Insonnia;
  • Caduta dei capelli;
  • Decalcificazione delle ossa;
  • Ipotensione;
  • Bassa temperatura corporea;
  • Amenorrea e squilibri mestruali e ormonali;
  • Stanchezza e spossatezza;
  • Aspetto denutrito.

Il sottile confine tra anoressia e bulimia

Spesso l’anoressia può sfociare in una forma episodica di bulimia: questo avviene quando la paziente cede e si concede delle rapide abbuffate. Naturalmente, dopo essersi strafogati, si prova un senso di colpa enorme e un bisogno di liberarsi immediatamente di tutto quello che si è ingurgitato. Ecco che allora le pazienti anoressiche si autoinducono il vomito e si liberano di tutto il cibo precedentemente ingerito.

Le conseguenze di questo comportamento non fanno altro che rendere più allarmante il quadro dei sintomi dell’anoressia: vomitare di frequente porta ad una corrosione dei denti e all’ipertrofia delle ghiandole salivari. 

Si può guarire dall’anoressia?

L’anoressia è un disturbo molto insidioso, che richiede un periodo di guarigione molto lungo e complesso, ma fortunatamente si può guarire da questa malattia. Va detto che solo 1 paziente su 3 riesce ad uscire completamente da questo problema, e che in alcuni casi si può arrivare a morire di denutrizione, attacco cardiaco o altre patologie.

L’anoressia è quindi una malattia che deve essere presa molto seriamente: il percorso da affrontare per arrivare ad una guarigione completa è davvero impegnativo e per questo motivo è fondamentale riconoscere i campanelli d’allarme prima che sia troppo tardi. Quando le cause affondano le radici in un disagio profondo a livello psicologico, è fondamentale intraprendere un percorso specialistico e in tutti i casi i pazienti non devono mai sentirsi soli. L’anoressia tende a comparire spesso in età adolescenziale, come reazione ai cambiamenti subiti dal corpo nel quale spesso non ci si riconosce più: è quindi importantissimo non sottovalutare mai una ragazzina che decide di punto in bianco di sottoporsi ad una dieta drastica perchè potrebbe essere un tentativo per nascondere un problema ben più preoccupante.



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