Anemia: tipologie, cause, sintomi e cure in adulti e bambini
L’anemia è la patologia del sangue più comune e può essere anche il sintomo di patologie più serie, sia nei bambini che negli adulti. Un paziente è anemico quando nel sangue si avverte una progressiva diminuzione di emoglobina, la proteina ricca di ferro che trasporta l’ossigeno dai polmoni a tutte le altre cellule.
L’azione dei globuli rossi e dell’emoglobina è quindi indispensabile: per questo in caso di anemia occorre intraprendere una terapia mirata, che risolva il disturbo e ristabilisca i giusti valori di emoglobina nel sangue.
Anemia: cause e tipologie
L’anemia da carenza di ferro colpisce circa un quarto della popolazione mondiale ed è più frequente nelle donne (anche in stato di gravidanza), nei bambini e negli anziani.
Le cause dell’anemia possono essere diverse e questa patologia si distingue proprio in base alle 3 cause principali che la possono determinare:
Anemia da ridotta produzione di globuli rossi
Questa patologia può essere determinata da una ridotta produzione di globuli rossi e di emoglobina da parte dell’organismo e solitamente la causa è da imputare ad una carenza di ferro. Le motivazioni possono essere diverse: alcune di natura puramente alimentare e altre più serie e dovute a patologie del midollo osseo.
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Tra le cause più comuni della carenza di ferro troviamo:
- Dieta troppo povera di ferro;
- Ulcera gastrica o ipermenorrea (che provocano grandi perdite di ferro);
- Tumori del midollo osseo (leucemia, linfoma).
Anemia da perdita acuta di globuli rossi
Questa forma di anemia è dovuta ad una perdita improvvisa e abbondante di sangue e globuli rossi e può quindi essere causata da una ferita profonda, dalla rottura di organi interni come la milza, ma anche da un’emorragia uterina.
Anemia da distruzione di globuli rossi
Questa tipologia ha cause meno evidenti perchè in sostanza è dovuta ad un’eccessiva distruzione dei globuli rossi, che hanno quindi una vita molto più breve del normale. Le cause possono essere:
- Sferocitosi (deformazione dei globuli rossi)
- Malattie emolitiche.
I fattori di rischio dell’anemia
Questa patologia, come abbiamo visto, può avere diverse cause, alcune delle quali del tutto imprevedibili a livello di storia clinica del paziente. Tuttavia, esistono alcuni fattori di rischio ossia soggetti che hanno maggiori probabilità di contrarre questa malattia. Tra i fattori di rischio troviamo:
- Sesso (più frequente nelle donne);
- Donne in gravidanza (per le carenze di ferro tipiche);
- Bambini;
- Anziani;
- Pazienti con casi di anemia o patologie a rischio in famiglia.
E’ bene precisare che solo alcune forme di questa patologia sono ereditarie, ossia:
- Anemia Falciforme;
- Anemia di Diamond-Blackfan;
- Anemia di Fanconi;
- Talassemia.
Esistono però anche delle patologie ereditarie che possono aumentare notevolmente il rischio di contrarre l’anemia, ossia:
- Discheratosi congenita;
- Sindrome di malassorbimento della vitamina B12;
- Sindrome di Diamond;
- Telengiectasia emorragica.
I sintomi dell’anemia: come riconoscerla
Riconoscere questa patologia non è sempre facilissimo, ma in alcuni casi si possono notare dei campanelli d’allarme piuttosto evidenti. L’anemia infatti presenta sintomi fisici ma anche sintomi osservabili, i più comuni sono:
- Ittero;
- Pelle e mucose pallide;
- Ematuria;
- Tachicardia;
- Glossite;
- Mal di testa;
- Insonnia;
- Disturbi neurologici;
- Dispnea da sforzo;
- Difficoltà di concentrazione.
Qualora il paziente dovesse accusare alcuni di questi sintomi, è sempre consigliabile rivolgersi al medico per effettuare i dovuti accertamenti.
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Diagnosi dell’anemia: test e analisi
Se il paziente accusa sintomi tipici dell’anemia come quelli sopra descritti, l’unico modo certo per appurare la patologia è quello di effettuare gli esame del sangue (emocromo completo). Per scrupolo, il medico potrebbe prescrivere anche delle analisi delle feci e delle urine ma non è sempre necessario per riscontrare la presenza di questa patologia.
Cure farmacologiche e rimedi naturali
Questa è una patologia piuttosto seria, quindi riuscire a ristabilire i giusti quantitativi di emoglobina nel sangue è fondamentale. Come abbiamo visto, le cause possono essere diverse e in alcuni casi questo disturbo non è che il sintomo di patologie ben più gravi: in tal caso so dovrà agire prima di tutto su quelle.
In caso di anemia dovuta ad una carenza di ferro, che è la più comune, vengono generalmente somministrate delle terapie volte ad integrare appunto il ferro nell’organismo in modo che si ristabiliscano i valori normali. A volte basta seguire una dieta ricca di questo minerale (se la causa fosse imputabile interamente ad un mancato apporto), altre vengono prescritti degli integratori specifici. Nei casi di mancanze di ferro elevate, il medico potrebbe anche optare per una terapia a base di agenti di stimolazione dell’eritropoiesi e quindi farmaci veri e propri.
Quando l’anemia assume le connotazioni della patologia molto grave, dovuta ad esempio ad una ferita profonda, potrebbe essere necessario effettuare una trasfusione: in tal caso i livelli di emoglobina nel sangue si ristabiliscono subito e anche i sintomi scompaiono in minor tempo
In tutti i casi, le terapie per curare questa patologia esistono e l’importante è imparare a riconoscerne i sintomi, in modo da poter intervenire prima che abbia provocato troppi danni all’organismo.