Andropausa: cosa cambia dopo i 50 anni e cosa fare

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09/11/2019

L’andropausa viene spesso definita come l’equivalente negli uomini della menopausa, che nella donne segna una tappa importante perchè coincide con la cessazione delle mestruazioni e della fertilità. In realtà, l’andropausa è una sindrome clinica totalmente diversa, perchè non è altro che un fisiologico calo della produzione ormonale maschile, che si manifesta con sintomi graduali e spesso impercettibili. Questo non ha conseguenze sulla fertilità, cosa che avviene invece nelle donne.

Solitamente gli uomini entrano in quella che viene definita andropausa dopo i 45 anni, ma non esiste un’età precisa e valida universalmente. Alcuni si accorgono del cambiamento solo dopo i 60 anni, altri vanno incontro ad una sintomatologia precoce ed altri ancora non se ne accorgono nemmeno. Si tratta quindi di una sindrome del tutto soggettiva: se le variazioni ormonali avvengono in tutti gli uomini, non è detto che tutti manifestino dei sintomi o dei disturbi specifici. 

Andropausa: cos’è e quali sono le cause

Viste le notevoli differenze tra andropausa e menopausa, oggi si preferisce parlare di deficienze parziali androgenetiche. A partire dai 45 anni di età può capitare che la produzione di androgeni e in particolar modo di testosterone si riduca in modo graduale. Livelli più bassi di questi ormoni maschili possono determinare alcuni disturbi come la disfunzione erettile, ma non è detto che tutti gli uomino over 45 ne soffrano. Il calo ormonale come abbiamo detto è molto graduale e anche i sintomi sono particolarmente sfumati, arrivando a raggiungere il loro apica solo dopo i 70 anni. Esistono anche uomini che soffrono di andropausa precoce, ma parliamo di casi particolari che comunque si possono trattare con una terapia mirata.

Le cause dell’andropausa o meglio della deficienza parziale androgenetica non sono legate solo all’età ma ci sono altri fattori che concorrono a far diminuire la produzione ormonale. Questa condizione può essere legata anche ad altre cause, che ne aumentano il rischio:

  • Sovrappeso;
  • Sedentarietà;
  • Depressione;
  • Stress.

I sintomi dell’andropausa: come riconoscerla

Con il progressivo calo della produzione di androgeni da parte dei testicoli, l’uomo può sperimentare alcuni sintomi. Come abbiamo detto non tutti li manifestano e spesso sono talmente graduali da passare inosservati. Ad ogni modo, i cambiamenti avvengono e possono coinvolgere diverse sfere, da quella sessuale a quella fisica ed emotiva.

I cambiamenti nella vita sessuale

Uno dei primi sintomi inequivocabili dell’arrivo dell’andropausa è la disfunzione erettile, che può in alcuni casi essere accompagnata anche da un calo della libido. Per curare questo disturbo, molti uomini superata una certa età ricorrono al Viagra per non rinunciare alla vita sessuale. Si tratta di una soluzione che si può prendere in considerazione ma conviene sempre rivolgersi ad uno specialista ed evitare di sperimentare rimedi fai da te. Parliamo sempre di farmaci, quindi è bene seguire la posologia indicata e verificare che non abbiano particolari controindicazioni.

I cambiamenti a livello fisico

Alcuni cambiamenti dovuti al calo del testosterone avvengono anche a livello fisico e sono diversi gli uomini che li sperimentano senza prestarci più di tanta attenzione. I principali sono: aumento dei depositi di grasso addominale, riduzione della massa muscolare, ginecomastia, perdita dei peli nel corpo, riduzione della densità ossea. Questi sono tutti sintomi che vengono spesso associati all’invecchiamento e non comportano problematiche serie.

Altri cambiamenti invece potrebbero creare più fastidio, come avviene nelle donne. Anche con l’andropausa infatti potrebbero manifestarsi vampate di calore, insonnia e altri disturbi del sonno, nervosismo e sudorazione eccessiva.

I cambiamenti psicologico-emotivi

Anche l’umore può cambiare con l’andropausa, con dei sintomi simili a quelli sperimentati dalle donne con la menopausa seppur più lievi e sopportabili. Possono quindi manifestarsi stanchezza, difficoltà di concentrazione, insicurezza, diminuzione dell’energia mentale, irritabilità e depressione.

Andropausa: cosa fare? Esiste una terapia?

L’andropausa, quando si manifesta con sintomi che creano disagio, si può curare e nei casi più gravi è prevista una terapia ormonale a base di testosterone, per alzarne i livelli. Spesso però non è necessario ricorrere ad una cura farmacologica: molti pazienti hanno provato beneficio da alcuni rimedi del tutto naturali quindi vale la pena fare questo tentativo. Naturalmente, la prima cosa da fare è rivolgersi ad uno specialista per comprendere la gravità del disturbo perchè potrebbe essere necessaria una terapia farmacologica per evitare altre conseguenze.

I rimedi naturali però si rivelano spesso molto utili quindi vale la pena prenderli in considerazione. Tra questi troviamo innanzitutto l’integratore alimentare a base di sequoia gigantea, consigliato in particolare dopo i 60 anni. Le sue proprietà sono eccezionali, sia per la sfera sessuale che per quella psichica perchè migliora la memoria ma anche la spermatogenesi e l’erezione. Aumenta l’energia mentale e fisica ed è un prodotto naturale davvero da provare.

In tutti i casi, prima di assumere un qualsiasi prodotto (naturale e non) è importante parlarne con il proprio medico o con lo specialista. L’andropausa può avere caratteristiche e sintomatologia differente da uomo a uomo quindi è fondamentale prima di tutto un consulto professionale.



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