Abbronzarsi in sicurezza: corretta esposizione per evitare tumori

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21/07/2021

Come fare per abbronzarsi in sicurezza, prevenendo melanomi e tumori della pelle. Le spiegazioni e i consigli degli esperti della Fondazione Umberto Veronesi. 

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La prevenzione primaria è una delle armi più efficaci per combattere i melanomi e i tumori della pelle. Tutti dobbiamo quotidianamente adottare le raccomandazioni dei medici e dei dermatologi, valide anche per chi ha la pelle scura o già abbronzata.

Esporsi al sole: tre regole d’oro

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Non esporsi mai al sole senza una protezione adeguata sulla pelle

indossare, ogniqualvolta possibile, indumenti di cotone a trama fitta, cappelli e occhiali da sole e utilizzare filtri solari con un fattore di protezione adeguato, tra 20 e 50 a seconda del proprio fototipo, efficace contro i raggi UVB e UVA e senza ingredienti a potenziale rischio cutaneo (alcuni conservanti e gli allergeni presenti nei profumi).

Non esporsi al sole nelle ore centrali della giornata

Stare all’ombra aiuta a ridurre le radiazioni UV che raggiungono la nostra pelle, ma non le elimina del tutto. Evitare o ridurre al minimo l’impiego di lampade e lettini abbronzanti.


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Effettuare con regolarità una visita dermatologica

Tenere sotto controllo le macchie delle pelle e i nei, secondo la regola dell’ABCDE: Asimmetria, Bordi irregolari, Colore variabile, Dimensione ed Evoluzione rapida. Quando si notano uno o più di questi fattori è opportuno rivolgersi al proprio medico o dermatologo.

Esporsi al sole: i filtri solari

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L’uso di filtri solari è spesso raccomandato. Spesso si sente parlare di filtri chimici e schermi fisici, all’interno dei prodotti di protezione solare e di frequente combinati insieme. Si tratta di due approcci entrambi validi per proteggere la nostra pelle. Si differenziano per il meccanismo con cui agiscono.

Schermi fisici ai raggi solari

Gli schermi fisici costituiscono una vera barriera alla penetrazione dei raggi UV, riflettendoli come uno specchio. Sono costituiti in genere da derivati di metalli come l’ossido di zinco o il biossido di titanio.

Filtri chimici ai raggi solari

I filtri chimici sono molecole che, grazie alla loro struttura chimica, assorbono la radiazione UV, neutralizzandola. Meglio optare per prodotti fotostabili, per evitare che si danneggino a causa dell’esposizione alla luce e perdano la loro efficace protettiva.

Filtri solari e fattore di protezione

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Qualunque sia il tipo di protezione prescelta, il prodotto deve contenere schermi e/o filtri sia anti UV-A che anti UV-B e che il fattore di protezione sia adeguato al nostro fototipo (che si distingue per caratteristiche pigmentose e azione del sole sulla pelle):

50+: bambini e fototipo 1 (soggetti con lentiggini, capelli rossi, occhi chiari, si scottano facilmente, non si abbronzano mai, si arrossano);

da 50 a 30: fototipo 2 (biondi, si scottano facilmente, si abbronzano poco) e 3 (bruni, si scottano moderatamente, si abbronzano progressivamente)

da 25 a 15: fototipo 3, 4 (bruni, si scottano poco, si abbronzano sempre bene) e 5 (arabi, asiatici, si scottano raramente, sono sempre abbronzati).

da 10 a 6: fototipo 5, 6 (neri, si scottano molto raramente, sono molto pigmentati)

È opportuno applicare la protezione 15-30 minuti prima dell’effettiva esposizione al sole e riapplicare il prodotto frequentemente, ogni 2 ore, e comunque ogni volta che si suda o si fa il bagno, anche se usiamo prodotti water-resistant, resistenti all’acqua.


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È meglio applicare più volte uno strato non eccessivamente spesso di prodotto, per permettere alla pelle di “respirare” restando protetta.

Per la scelta del prodotto è opportuno farsi consigliare dal proprio medico, dermatologo o farmacista ed evitare prodotti che contengono conservanti o profumi, potenzialmente allergenici o irritanti per la cute.

(Indicazioni tratte da “La nostra pelle. Un organo importante da preservare” – Fondazione Umberto Veronesi).



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